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Il Proteo Liberato è una raccolta di Liriche che intende, già dal titolo stesso, esprimere il concetto di "liberazione" attraverso la via della Poesia. Proteo fu la divinità della Mitologia greca capace di assumere tutte le sembianze, e gli Achei furono costretti a legarlo per farsi profetizzare il futuro. Qui inteso come l'infinità potenzialità del linguaggio, della Ragione, del Logos, di assumere tutte le forme, Proteo ( l'indeterminata e originaria condizione di multiformità dell'uomo, archetipizzata nella torre di Babele) viene reso libero nella Poesia. La raccolta ha come tema dominante il Mito, e l'universalità della condizione psichica che esso tramanda, con i suoi insegnamenti mai tramontati. Le liriche qui vengono presentate il più delle volte ( pur contemplando anche forme libere ) in metriche studiate e precise ( anacreontiche, sonetti, ottava d'oro, un inno di 50 stanze, ben 200 versi, in metrica seguidilla.. ) a evidenziare, implicitamente, che il metro non è affatto una schiavitù bensì la disciplina che armonizza la liberazione del Proteo e lo stesso atto creativo. Eloquente a tal senso la prefazione di Licio Gelli, "Poesia e Mito", che evidenzia questo e altri aspetti. Il testo viene pertanto valorizzato con questa prefazione scritta da un Licio Gelli nella veste di Poeta, autore a sua volta di svariate raccolte di liriche.